Il TAR dell’Emilia Romagna ha respinto il nostro ricorso

Con la sentenza 275/2003 dell’8 maggio scorso, il TAR dell’Emilia Romagna ha respinto il ricorso del nostro comitato, contro la costruzione della nuova seggiovia Polla – Lago Scaffaiolo senza una Valutazione d’Impatto Ambientale.

Chi segue le nostre iniziative e la nostra comunicazione sa che non siamo mai stati frettolosi nel dare le notizie. Pertanto, non vogliamo affrettarci a commentare quel che è successo, ma nei prossimi giorni leggeremo bene la sentenza e vi daremo conto delle sue motivazioni.

Oggi ci preme dire che il ricorso non è stato inutile. Grazie a una straordinaria raccolta fondi, ci ha permesso di far conoscere le nostre ragioni, di addentrarci nei dettagli di un progetto scellerato e d’impedire che lo si realizzasse nell’indifferenza generale, senza che i suoi sostenitori si esponessero. Oggi possiamo dire una volta di più che l’Emilia Romagna è una Regione all’avanguardia nel promuovere e sostenere coi soldi pubblici lo sci senza neve, nell’era dell’inverno liquido, per il profitto di pochi e la devastazione dell’ambiente comune.

Già da domani cominceremo a ragionare sulle prossime iniziative, sia con le carte bollate che con le mani, i cuori e i cervelli.

Una di queste in realtà è già fissata. Si tratta della presentazione del libro Inverno liquido, con Michele Nardelli, uno degli autori, e Vanda Bonardo, presidente della CIPRA.

L’incontro si terrà a Bologna, il 19 maggio alle 19.15 presso la sede di Trekking Italia in via dell’Inferno, 20b.

Sarà senz’altro l’occasione per fare un primo bilancio di quanto è accaduto nelle aule del Tribunale Amministrativo Regionale.

Una serata per ribadire che un altro Appennino è possibile.

5 commenti su “Il TAR dell’Emilia Romagna ha respinto il nostro ricorso

  1. Come si può manifestare alla Regione la contrarietà di cittadina per le politiche che attuano e che non si condividono?

    1. Abbiamo organizzato nei mesi scorsi diverse iniziative e altre ne metteremo in campo per manifestare il dissenso contro quest’opera e soprattutto l’idea di un altro Appennino.
      Il problema è che si sta diffondendo un concetto molto distorto di democrazia, secondo il quale chi viene eletto ha il diritto di governare senza più dare ascolto alla cittadinanza, fino alle elezioni succesive. Il governatore Bonaccini e il sindaco Lepore lo hanno sostenuto in diverse occasioni. Per questo, tra i vari strumenti possibili di opposizione, stiamo tentando anche la via delle carte bollate e non solo quella delle manifestazioni o delle petizioni. Di certo non ci fermeremo per un ricorso respinto.

  2. Qualcosa di simile sta accadendo in mezza Italia… forse il caso più grave è quello del Vallone delle Cime bianche (in Val d’Aosta). A mio avviso, sarebbe utile federare queste realtà! Non è “essere contro”… ma “essere per” la tutela di aree protette.

    1. «Essere per» è la scelta del nostro comitato fin dal suo nome. Non ci chiamimamo «Comitato contro la nuova seggiovia» ma «Un altro Appennino è possibile», e il nostro “battesimo” è stata l’organizzazione di un convegno a Porretta dal titolo “Montagna e città”, incentrato proprio sul tema delle alternative all’unico modello di sviluppo che viene cncepito per le Terre alte.
      Quanto alla federazione tra varie realtà, un primo tentativo in questo senso c’è stato poco più di un mese fa e noi siamo stati il soggetto più attivo nel sostenerla: https://www.unaltroappennino.it/2023/03/14/grande-successo-per-la-manifestazione-diffusa-reimagine-winter/
      Insisteremo in entrambe le direzioni.

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