Il successo della campagna d’autunno e altre (meno buone) notizie.

1. Oltre quota 12 mila!

Oggi si conclude, anche in senso astronomico, la «campagna d’autunno» durante la quale abbiamo raccolto fondi e organizzato iniziative in vista del nostro ricorso al Consiglio di Stato.

Avevamo bisogno di raccogliere 10.000 euro, per sostenere le spese legali, e siamo arrivati a metterne insieme più di 12 mila. Grazie davvero a tutte e tutti!

Il crowdfunding che abbiamo lanciato su Produzioni dal Basso ha contribuito per circa metà della cifra. Questo dato ci dà particolare soddisfazione perché il resto della somma arriva da serate di autofinanziamento, cene, concerti, aperitivi, proiezioni di documentari, camminate e altre donazioni dirette, fatte da persone incontrate dal vivo.

Significa che la nostra forza non è soltanto virtuale, come accade troppo spesso. Le persone che ci sostengono le abbiamo viste davvero, ci abbiamo parlato a tu per tu, in luoghi che sono anche ritrovi di comunità più estese: la Cucine Popolari, la Bisaboga di Montasico, il circolo Binario 69, la sede di Trekking Italia a Bologna, la festa di San Martino a Luminasio…

Molto più del denaro raccolto, sono le nuove alleanze, e il rinsaldarsi delle vecchie, il vero tesoro di questi tre mesi autunnali.

2. La gara d’appalto e la neve che manca.

Nel frattempo, l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese, per conto dell’amministrazione di Lizzano in Belvedere, ha indetto la gara d’appalto da per la nuova seggiovia Polla – Scaffaiolo, per un valore complessivo dei lavori stimato in 6.721.651,53 euro. La scadenza per presentare le domande è il 12 gennaio 2024. Secondo il cronoprogramma della Regione Emilia – Romagna il cantiere dovrebbe aprire alla fine della stagione «bianca», tra marzo e aprile. Naturalmente, noi ci auguriamo che non succeda…

… anche perché la stagione bianca ancora una volta latita e si rivede piuttosto l’inverno liquido, nonostante la sbandierata apertura degli impianti l’8 dicembre scorso, dopo una prima spolverata di neve (dal cielo e dai cannoni).

In realtà, a dispetto degli annunci, gli impianti e le piste del Corno alle Scale erano tutti chiusi già il fine settimana successivo e solo stendendo la neve artificiale accumulata nei giorni freddi si riuscirà (forse) a sciare su una pista (La Polla) e due “campi scuola” dal 23 al 27 dicembre, con skipass ribassato per via dell’offerta ridotta.

Insomma, tra i due colori di Babbo Natale, quello che prevale in cima al Corno è ancora il rosso delle imprese fallimentari.

3. Tanto i soldi ce li mette la Regione.

Per le perdite dello scorso anno nel settore del turismo invernale, il 19 dicembre la Regione Emilia – Romagna ha assegnato un ristoro di 2 milioni e 413 mila euro a 6 imprese che gestiscono impianti di risalita, più altri 1,6 milioni ad alberghi, ristoranti e bar, per un totale di 4 milioni di euro (oltre ai contributi erogati ogni anno).

L’assessore Andrea Corsini lo ha definito «un risultato importante a difesa del lavoro» e la frase avrebbe un suo senso, e una sua coerenza, se in parallelo a questi aiuti si evitasse di investire altro denaro pubblico in un turismo che non ha prospettive, che consuma risorse, che deturpa la montagna e che toglie finanziamenti ad alternative più sostenibili, capaci di dare un lavoro sicuro e stabile a più persone.

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